NOME
Davide Dame  
LOCALITÀ
Milano
 
BIOGRAFIA

Artista anche nello spirito, Dame crede ancora che fare musica significhi più che produrre una canzone orecchiabile e mentre le note vanno dritte al cuore, lui soppesa le parole: mai scontate, mai banali.

Classe ’93, brianzolo, Davide Dame (all'anagrafe Davide D’Amely) - rapper, singer and writesonger sui generis - è una giovane nuova promessa del panorama musicale italiano; ammirato e contestato, perché non viene dalla strada e quindi non scrive e non canta di disperazione, di droghe, di detenzione.

Studia al Liceo artistico e si laurea a 23 anni in Scienza della Comunicazione. Si appassiona alla musica fin da bambino e a 10 anni chiede alla mamma per regalo il suo primo disco: “Verità supposte” di Caparezza. Inizia a scrivere rime all’età di 17 anni, scrive e registra nella sua stanza e per 3 anni non fa sentire niente a nessuno.

Davide Dame parla di ciò che vive, toccando un repertorio argomentativo piuttosto ampio. Ha uno stile di scrittura fortemente citazionistico, soprattutto sul tema del cinema, da sempre sua grandissima passione insieme alla musica.

Nella vita, come tanti giovani e implacabili creativi, quelli con tante locuzioni “ex” sulle spalle - ex bagnino, ex istruttore di nuoto, ex videomaker, ex conduttore radiofonico  - mentre si guadagna da vivere facendo il food photographer di giorno e l’animatore di sera, parallelamente coltiva la sua preziosa passione per la musica; inizia un percorso discografico insieme ad Engine Records e raggiunge velocemente una propria identità artistica.


Fa ingresso nel mercato discografico nel 2018 - sfornando nel tempo una decina di singoli - ma è a luglio di quest’anno che arriva il suo album d’esordio, in versione sia fisica che digitale: “ENTROPIA”, un vero e proprio viaggio nella testa dell’artista, anticipato dal singolo di lancio “MALDITO”, che crea la prima vera variazione al sistema; il brano che, di fatto, ne avvia il motore.

L’album, contiene 8 tracce, ognuna della quale rappresenta sintomaticamente non solo una parte del cervello, ma anche una precisa emozione: l’inettitudine, il rimpianto, il senso di colpa, la rabbia, l’ipocondria, la parte buona, la speranza.

Prodotto al Moonlight Studio di Besana (MB), da Tommy Crash e BlackDrop - con l’incursione di Andrea Silva per le chitarre di “MALDITO” - il disco rappresenta anche il coronamento di legami nati sul campo, in questi anni di lavoro, ed include 3 featuring: Marco Conte per “Newton”, Rabbit con “Sweeney Todd”, Nihel in “Caduti per terra”.

La copertina, nata dalle stesse mani dell’artista che l’ha dipinta in tempo reale durante la realizzazione del videoclip di “MALDITO”, rimarca l’inesplicabile legame con il nostro subconscio e la continua dicotomica lotta interiore tra il bene e il male, tra quanto desiderato e quanto invece necessario.

Un progetto che non è solo Rap. Un lavoro curato nei minimi dettagli, dalla resa sonora all’immagine e che faticosamente si colloca all’interno di una sola nicchia di mercato. Barre che mangiano il beat come come si spargono i colori sulla tela, sempre diversi, come a simboleggiare quell’arte che parla mille lingue ma che chiunque può comprendere.

 
GENERE
Rap
 
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